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Frattura del piatto tibiale: come fare riabilitazione per il recupero

Come recuperare la funzionalità del ginocchio in seguito alla frattura del piatto tibiale? Ne parliamo in quest'articolo: scopri come fare riabilitazione per il recupero della tua gamba.
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La funzionalità del ginocchio può essere compromessa temporaneamente dalla frattura del piatto tibiale. La riabilitazione ti aiuterà a recuperare i movimenti, la forza e l’uso della gamba.

In questo articolo ti parlo della frattura del piatto tibiale: cos’è, quali sono le cause, quali sono i sintomi. Vediamo insieme come fare riabilitazione e fisioterapia per il ginocchio per recuperare la completa funzionalità. 

Cosa è la frattura del piatto tibiale?

Il piatto tibiale è una porzione del ginocchio che si trova in corrispondenza della parte superiore della tibia. Il nome “piatto” deriva proprio dalla somiglianza con questo oggetto di uso quotidiano. È anche il punto di raccordo con la parte inferiore del femore. Dunque il piatto tibiale è un’articolazione importante sulla quale poggia buona parte del peso del corpo.

Il piatto tibiale ha due parti che sono distinte convenzionalmente in:

  1. Parte mediale, che è quella interna di forma concava;
  2. Parte esterna o laterale, che è invece convessa.

 

La sua superficie è liscia per facilitare i movimenti dell’articolazione e la struttura è ricoperta da una cartilagine su cui poggia il menisco e dove si trovano i cuscinetti che fungono da ammortizzatori durante i movimenti e il carico di forze aggiuntive, come quando devi sollevare qualcosa di pesante o stai facendo sport. Il piatto tibiale è collegato al femore grazie a due legamenti crociati, a quelli collaterali che si trovano alle estremità del ginocchio e a quelli rotulei della rotula.

Dunque in questa parte del ginocchio si concentrano strutture molto importanti per la mobilità degli arti inferiori e quando avviene una frattura del piatto tibiale potrebbero esserne coinvolte, aggravando la situazione clinica e modificando il tipo di cure, la riabilitazione e la durata.

Le tipologie di frattura del piatto tibiale

La frattura del piatto tibiale può essere di 3 tipologie, che corrispondono anche al livello di gravità:

  1. Fratture composte, che sono quelle meno serie e presentano solo una tipica spaccatura o crepa che può essere più o meno profonda, ma senza che l’osso sia diviso a metà;
  2. Fratture scomposte: sono, al contrario, quelle dove è presente una divisione tra 2 o più frammenti dell’osso, che possono variare per dimensioni e grado di separazione;
  3. Frattura comminuta:  si presenta quando il piatto tibiale è frammentato in varie sezioni ossee ed è considerata di maggiore gravità.

 

Quali sono le cause della frattura del piatto tibiale?

Le cause della frattura del piatto tibiale possono essere molteplici. In genere si identificano cause traumatiche oppure da stress.

Fratture traumatiche

Le fratture traumatiche avvengono quando c’è un impatto diretto molto forte che colpisce la tibia o direttamente il ginocchio. È il caso di incidenti stradali frontali, di pedoni investiti e urtati con i paraurti (che sono proprio all’altezza del piatto tibiale), di atterraggi da altezze considerevoli.

I traumi, però, possono anche essere indiretti, come avviene quando si subisce una distorsione particolarmente violenta, come nel caso dei movimenti flessori degli sciatori. Non c’è, quindi, un colpo diretto, ma si instaura una condizione che porta i legamenti, sia quelli collaterali che crociati, a un grado di tensione tale che possono spezzarsi.

Fratture da stress

Si parla invece di frattura del piatto tibiale da stress quando, in assenza di un trauma, l’osso cede per il carico. Avviene in particolare nelle persone anziane di età superiore ai 70 anni, spesso donne affette da osteoporosi. È comunque raro, perché la conformazione del piatto tibiale è per sua natura caratterizzata da un’ottima densità ossea.

In entrambi i casi un percorso di fisioterapia per il ginocchio e riabilitazione consentono di recuperare in modo ottimale dalla frattura del piatto tibiale.

Quali sono i sintomi della frattura?

I sintomi della frattura al piatto tibiale sono proporzionali alla sua gravità. La frattura al piatto tibiale è in ogni caso una frattura complessa, che va trattata con il massimo riguardo per riuscire a ottenere il recupero atteso della mobilità.

Tra i sintomi ci sono:

  • Dolore, che può manifestarsi sia con il movimento sia tenendo l’arto fermo.
  • Indolenzimento, che può verificarsi sia poggiando il piede per un sovraccarico dell’articolazione, sia senza esercitare una forza, anche solo toccando la parte interessata.
  • Edema con gonfiore e rossore associati, specie nelle fratture non esposte.
  • Limitazione dei movimenti: nei casi gravi è pressoché impossibile muovere l’arto.

Se si presentano danni vascolari o lesioni di tipo neurologico potrebbe risentirne anche la sensibilità. Nei traumi da incidente si può manifestare anche un versamento di sangue interno, che va a formare lividi e calore accentuato anche nelle zone circostanti al ginocchio.

Come fare riabilitazione per la frattura del piatto tibiale

Se hai subito la frattura del piatto tibiale la riabilitazione ti aiuta a ottenere il recupero dell’articolazione. Dovrai seguire un percorso di fisioterapia con esercizi che scandiranno le tappe del ritorno alla normalità in modo progressivo e rinforzando anche le altre strutture che sono state tenute a riposo.

La riabilitazione consente di ridurre il dolore, il gonfiore e la rigidità, aumentare la forza muscolare e ripristinare la gamma di movimenti del ginocchio.

Un programma di riabilitazione per il ginocchio corretto, comunque, tiene conto della tua situazione clinica e delle tue capacità: per questo un professionista definisce un programma specifico e mirato. Io, con i miei pazienti, valuto sempre la situazione del paziente e poi determino gli esercizi migliori per il recupero.

Prima fase della riabilitazione

La prima fase della riabilitazione per la frattura del piatto tibiale mira a ridurre il dolore e il gonfiore, sviluppare la forza muscolare, migliorare il controllo muscolare e la mobilità della rotula.

Dovrai svolgere esercizi di ginnastica passiva per mobilitare le strutture del ginocchio (rotula e tendini in particolare). Nel percorso di riabilitazione in questa fase sono compresi anche esercizi per rinforzare i quadricipiti, i muscoli posteriori della coscia, e i muscoli delle gambe in generale dall’anca fino alla caviglia.

Seconda fase della riabilitazione

Nella fase seguente eseguirai esercizi di stretching per rafforzare il ginocchio, che vanno a lavorare su quadricipiti e muscoli posteriori della coscia.

Si svolgono anche esercizi di movimento attivi, provando a caricare l’articolazione con molta attenzione, e mobilitazioni della rotula e rinforzo dell’anca e della caviglia.

Terza fase della riabilitazione

A distanza di circa 12 settimane dall’intervento chirurgico, la frattura dovrebbe essersi consolidata e dovresti aver recuperato la funzionalità del ginocchio.

Gli esercizi si concentrano sulla rieducazione dell’andatura, sull’autogestione dei sintomi, sulla buona stabilità. Continuerai a rafforzare i muscoli della gamba, con mobilitazione della rotula, esercizi di movimento, allenamento alla deambulazione (cammino) e alla propriocezione (equilibrio).

Quali sono i tempi di recupero?

I tempi di recupero variano in base alla gravità della frattura del piatto tibiale. Senza intervento e con un danno di lieve entità, entro 3 mesi potresti di nuovo aver recuperato la completa funzionalità del ginocchio senza problemi.

I tempi si allungano quando si tratta di persone anziane, con osteoporosi grave o ridotta mobilità per altre cause, che potrebbero non recuperare completamente la funzionalità del ginocchio e rischiare di rimanere claudicanti. Anche in questi casi, comunque, la fisioterapia può aiutare molto nella riabilitazione e recupero. 

Dott. Robin Albergoni
Dott. Robin Albergoni

Professionista specializzato in fisioterapia muscolo-scheletrica e riabilitazione sportiva

Il mio curriculum

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