La pubalgia è un’infiammazione che colpisce i muscoli della zona pubica e/o inguinale. È comune negli sportivi agonisti o amatoriali, ma ne soffrono anche le donne in gravidanza e soggetti che non posseggono adeguata muscolatura addominale.
La fisioterapia attraverso esercizi mirati per rinforzare la muscolatura è la soluzione più efficace per curare la pubalgia.
In quest’articolo vediamo cos’è questa patologia, quali sono i sintomi e le cause, e come un percorso fisioterapico aiuta a superarla. Ti mostro anche 3 esercizi semplici ed efficaci contro la pubalgia.
Cosa è la pubalgia?
La pubalgia è una condizione dolorosa che si caratterizza per un forte dolore nella zona pubica del corpo.
È dovuta principalmente ad un’infiammazione che riguarda i muscoli adduttori della coscia e del retto addominale. Si tratta di muscoli che interagiscono nella sinfisi pubica, ossia un’articolazione che ha come principale scopo quello di creare una comunicazione tra le due ossa pubiche. Qui c’è un disco di fibrocartilagine che ha lo scopo di assicurare protezione all’articolazione e fungere da ammortizzatore.
Questa condizione riguarda spesso persone che praticano con costanza sport a livello amatoriale e professionale, specialmente sport come calcio, tennis, rugby oppure la corsa.
Può anche insorgere nelle donne durante la gravidanza a causa dell’eccessivo peso che la zona pubica deve supportare per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Quali sono i sintomi della pubalgia?
Ci sono alcuni sintomi che indicano la presenza di una pubalgia:
- Il sintomo principale è il dolore muscolo tendineo che si presenta nella zona dell’inguine sotto forma di contrazione muscolare.
- Molto spesso il dolore si irradia fino a toccare la parte interna della coscia.
- Si può anche avvertire un costante dolore a un fianco, anche se è un sintomo più raro.
La pubalgia può interessare anche numerose strutture muscolo-articolari; raramente si presentano sintomi extramuscolari, come una sensazione di incompleto svuotamento della vescica.
Il dolore viene percepito maggiormente durante la contrazione del muscolo interessato e a muscolo freddo. Nei casi di pubalgia acuta il dolore si manifesta improvvisamente, rendendo impossibile il movimento.
Quali sono le cause della pubalgia?
Prima di capire come curare la pubalgia è utile individuarne le cause. In linea generale, questa infiammazione dolorosa viene provocata soprattutto da un sovraccarico funzionale dei muscoli adduttori della coscia oppure di quelli addominali, quindi a seguito di una ripetizione eccessiva o intensa di specifici movimenti.
Ad esempio per gli sportivi si manifesta dopo bruschi cambi di direzione nella corsa oppure a causa di torsioni irregolari e movimenti improvvisi e violenti effettuati per contrastare un avversario durante una fase di gioco.
Il sovraccarico può essere:
- Diretto: quando si richiede ai muscoli più di quanto siano in grado di sopportare, soprattutto nel caso degli sportivi
- Indiretto: si verifica quando la muscolatura che muove la colonna ed il bacino non lavora più bene, andando a creare, quindi, un sovraccarico a livello dei muscoli adduttori anche senza particolari gesti sportivi.
3 tipologie di pubalgia
La pubalgia può essere valutata secondo una classificazione che tiene conto della causa. Si parla infatti di:
- Pubalgia tendinopatia inserzionale quando è causata da microtraumi ripetuti sempre sui muscoli adduttori della coscia e quelli addominali. I microtraumi, seppur di lieve entità, dato l’elevata ripetizione in un tempo piuttosto ristretto, creano un’infiammazione che poi sfocerà in pubalgia.
- Pubalgia di sindrome sinfisaria. La causa è sempre legata a microtraumi che però hanno come conseguenza una disfunzione della sinfisi pubica. Tutto questo comporta una perdita di instabilità del bacino.
- Sindrome della guaina del retto addominale. Questa condizione si presenta nei calciatori ed è causata da una forte tensione degli addominali creando un vero e proprio stiramento del nervo, il quale comporta una situazione di forte dolore.
Curare la pubalgia: la fisioterapia è la soluzione
La fisioterapia è l’approccio ottimale per curare la pubalgia.
Il primo obiettivo da ottenere, come faccio io con i miei pazienti, è ridurre il dolore, che all’inizio è molto intenso, lo percepisci anche nelle più semplici azioni quotidiane. Il ghiaccio aiuta a ridurre l’infiammazione.
Riposo e allungamento sono fondamentali: la pubalgia è un’infiammazione ed è importante non sforzare i muscoli, ma non significa rimanere completamente fermi. Movimenti di scarico e allungamento aiutano a superare la fase acuta.
Il percorso di fisioterapia per curare la pubalgia varia a seconda della tua situazione: con i miei pazienti programmo le attività in funzione della loro storia clinica e individuo gli esercizi migliori per il recupero. Solitamente sono tre le aree in cui intervengo con gli esercizi:
- Aumentare la vascolarizzazione delle strutture per ridurre i processi infiammatori e l’insorgere di problemi tendinei.
- Rendere più mobili le strutture troppo rigide, con lo stretching (per adduttori e psoas).
- Rinforzare la muscolatura lombare e migliorare la stabilità del bacino.
La fisioterapia attraverso esercizi permette quindi di:
- Rinforzare la muscolatura addominale con relativo rilassamento e allungamento degli adduttori, i muscoli che si trovano nella coscia. Vengono utilizzati anche esercizi concentrici ed eccentrici.
- Recuperare stabilità con esercizi di propriocettività.
- Migliorare la coordinazione e recuperare l’allungamento.
3 esercizi per curare la pubalgia
Nel video puoi vedere 3 esercizi che propongo ai miei pazienti per curare la pubalgia. Sono esercizi utili per raggiungere questi obiettivi:
- Aumentare la vascolarizzazione delle strutture per ridurre l’infiammazione
- Ridare mobilità alle zone interessate
- Rendere più forti i muscoli deboli
Rimedi alla pubalgia: la prevenzione
Prevenire la pubalgia è molto difficile perché questa patologia ha diverse cause scatenanti. Se noti segni e sintomi che possono far presupporre ad una sindrome pubalgica, rivolgiti il prima possibile ad un professionista, medico o fisioterapista.
Alcune regole generali possono aiutare, soprattutto gli sportivi agonisti e amatoriali:
- Lavorare al miglioramento della sensibilità dei muscoli stabilizzatori del bacino e della colonna
- Rinforzare periodicamente della muscolatura addominale e degli ischioperoneotibiali
- Effettuare sempre un programma di riscaldamento pre-gara o pre-allenamento
Professionista specializzato in fisioterapia muscolo-scheletrica e riabilitazione sportiva
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